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Per saperne di più Cosa ci ha insegnato la storia antica

da inviare al sig. Trump Presidente degli Stati Uniti

Sito web de iNavigatori, ci piace l'Astrologia, il mondo e la vitaForse non tutti avranno notato che le attuali zone calde del pianeta si trovano nelle zone che un tempo erano abitate dalle civiltà Babilonese, Caldea,Sumerica.
L'odio per Babilonia nella Bibbia è probabilmente dovuto al fatto che il Regno di Israele fu spesso conteso tra le due superpotenze del Medio-Oriente: l'Egitto e Babilonia. Per molto tempo fu un semplice stato cuscinetto tra questi due imperi. Tra l'altro furono i Babilonesi con Nabucodonosor a distruggere Gerusalemme e a deportare gli ebrei a Babilonia.
A sud della moderna Bagdad, le pianure alluvionali dei fiumi sono stati chiamati la terra di Sumer ed Akkad nel terzo millennio. Sumer è la parte più meridionale, mentre la terra di Akkad è l'area intorno la moderna Bagdad, dove l'Eufrate e Tigri si chiudono l'un all'altro. Nel secondo millennio ambedue le regioni insieme si chiamavano Babilonia, per la maggior parte un paese piatto. Il territorio a nord (tra i fiumi Tigri ed il Grande Zab) è chiamato Assiria, con la città Aur come centro. Essa era delimitata dalle montagne.
Per misurare il tempo, le ore del giorno e lo scorrere dell'anno, così come i pesi, le lunghezze, i prezzi ed ogni altra cosa, i babilonesi presero come base il numero 12, con i suoi multipli e sotto-multipli: a tale numero, infatti, molte civiltà antiche attribuirono un valore sacro, quasi magico. Dodici, pertanto, furono i mesi dell'anno, e dodici più dodici le ore del giorno; sessanta (cioè 12x5) i minuti di un'ora, sessanta i secondi di un minuto. Questo sistema di calcolo viene perciò detto "sessagesimale". Anche nei secoli successivi, nella civiltà greca e in quella romana, il 12 rimase il principale punto di riferimento numerico, il simbolo della perfezione. Così fu ancora per i cristiani (che, secondo il Vangelo, gli apostoli di Gesù siano stati dodici non è certamente casuale) e per tutto il Medioevo e gran parte dell'Età moderna, quando il sistema monetario era basato sul soldo di 12 denari, il podere-tipo misurava 12 iugeri, e così via. Solo molto di recente, tra XVIII e XIX secolo, tale sistema di numerazione ha cominciato ad essere sostituito dal computo decimale. Ma ancora pochi anni fa la sterlina inglese — oggi corrispondente a 10 scellini — ne valeva 12. E ancora oggi quando facciamo la spesa dal pollivendolo, siamo abituati a comprare sei uova, o dodici.
Ci sono centinaia di astrologie. Quello che é essenziale da capire, in fondo, oggi, con le conoscenze anche scientifiche dell'universo, é la globalità della terra e il fatto che l'umanità é Una. E siccome ora l'umanità, nel suo insieme, é in un periodo di transizione tra due modi d'essere, noi che siamo nati durante questa transizione abbiamo qualcosa da fare, non soltanto per la nostra salvezza (incolumità) ma anche come parti di questa umanità, per poter attraversare questa transizione in modo positivo
QUESTO DUALISMO è SEMPRE ESISTITO e LO TROVIAMO OVUNQUE, nella nostra vita, nei testi biblici. A Babilonia si diceva che nell'universo regnava il Caos e la dea Tiamat e il dio Marduk si scontrarono. Marduk voleva mettere ordine nell'universo e combatté fino a quando non uccise la malvagia Tiamat. Poi Marduk prese il corpo della sua nemica Tiamat e lo divise in due parti: con metà formò il firmamento celeste, con l'altra metà formò le fondamenta della terra. Poi Marduk assegnò a tutti gli altri dei i loro posti e creò il Sole, la Luna, le stelle. Ma gli dei gridarono: - Signore Marduk tu hai affidato un compito a ciascuno di noi ma non hai dato a nessuno l'incarico di servirci e di sostenerci mentre noi lo eseguiremo.
Rispose Marduk: - Prenderò sangue di Kingu e fango e ne formerò un piccolo fantoccio. Il suo nome sarà Uomo. Uomo servirà gli dei. Allora gli dei soddisfatti gridarono: - Signore Marduk, noi vorremmo mostrarti la nostra gratitudine costruendoti un santuario sulla terra. Per due anni interi lavorarono ed al terzo anno la città di Babilonia fu innalzata e, sopra a tutti, si ergeva il santuario di Marduk
Esistono allora dei miti, dei simboli ben radicati nella nostra memoria antica, nei nostri archetipi.
In questo senso l'astrologia è una espressione dell'arte sepolta in ognuno di noi che entra in risonanza con l'universo.
Il dualismo è radicato dentro di noi con la separazione del maschio e della femmina e il superamento del dualismo lo troviamo nell'arco acuto delle cattedrali gotiche.
Le prime sette cattedrali gotiche formano, tracciando delle linee che le uniscono, la forma descritta dalle stelle della costellazione della vergine.
La vergine è la madonna, la maddalena, iside, isthar è la virgo puritade che si trova nella parte criptica della cattedrale.
La cattedrale è un'opera d'arte in cui l'uomo ha espresso la perfezione del creato in peso e misura.
Si appoggia su tre livelli in cui il sole percorre tutta la cattedrale in quattro tempi, fino a fiammeggiare attraverso il rosone centrale a mezzogiorno.
La cattedrale è un libro da leggere così come il cielo è un libro da leggere e il cielo nascosto non è solo quello che guardiamo sopra la nostra testa ma è dentro di noi
Babilonia nell'arte
Da Wichipedia:
Si suddivide in tre fasi:
· · antico-babilonese, dal 1849 al 1595 a.C.
· · medio-babilonese, dal 1500-al 1600 a.C. circa
· · neo-babilonese, dal 612 al 539 a. CD.
Le espressioni artistiche babilonesi seguirono le tendenze dei popoli semitici o indo-europei che, in alternanza, occuparono la zona nel corso dei secoli. La presenza dei popoli semiti è rintracciabile per una maggiore eleganza e fantasia rispetto allo stile più grave dell'arte sumera, allo stesso modo in cui il periodo neo-babilonese sostituirà il gusto dell'eleganza raffinata a quello assiro impregnato di crudele fastosità.. Le sculture babilonesi mostrano variazioni nello stile, tendendo dai gusti tardo-sumeri a manifestazioni plastiche più rotonde, piene e realistiche.
Dopo la fase intermedia, nella quale l'arte babilonese subisce una battuta di arresto sotto il dominio dei Cassiti(1600-1200), e subisce per qualche secolo l'arte assira, bisognerà attendere il periodo neo-babilonese per assistere ad una rifioritura del movimento artistico.
Nel periodo neo-babilonese, dopo l'esaltazione dell'espressività racchiusa nel palazzo, si amplifica il gusto del tempio, che diviene il luogo centrale anche per l'arte assumendo forme sempre più imponenti (ziggurat). Nei palazzi diventa dominante il gusto delle torri di forma quadrata, della enorme sala del trono e la raffinatezza dei Giardini pensili di Babilonia. Una delle caratteristiche più peculiari dell'arte di questo periodo restano comunque i mattoni smaltati raffiguranti immagini simboliche di animali fantastici, che ricoprono le porte come le mura. Dal Medio Oriente ai paesi del Mediterraneo sono molte le leggende che riguardano esseri dalle caratteristiche simili a quelle di Oannes. Va detto che Oannes è il nome dato dal greco Elladio all'essere mitologico che i popoli accadici chiamavano in realtà "Uan". Anche in America i maya adoravano un essere anfibio che chiamavano "Uaana" che significa "colui che risiede nell'acqua". Si noti che personaggi mitici hanno nomi simili in civiltà che non sono mai venute a contatto tra loro. Anche i Filistei adoravano una creatura anfibia chiamata Dagon (o Odakon) che veniva raffigurata, assieme alla sua compagna Atargatis, con coda di pesce e corpo umano. Dagon appartiene alla stessa radice linguistica di "Dogon", nome di una tribù del Mali che adora il Nommo, un essere superiore dal corpo di pesce, propiziatore di tutta la loro cultura, che tornò tra le nuvole all'interno di un "uovo rovente". A Rodi, infine, troviamo i Telchini, divinità anfibie dotate di poteri magici, che Zeus scacciò dall'isola perché avevano osato "mutare" il clima.(preso da Wichipedia)
La parola "Mesopotamia" è in origine un nome greco (mesos "medio" e potamos "fiume," così "terra tra i fiumi"). Il nome è usato per l'area irrorata dall'Eufrate e Tigri ed i suoi popoli tributari, grossolanamente comprendenti l'Irak moderno e parte della Siria. A sud della moderna Bagdad, le pianure alluvionali dei fiumi sono stati chiamati la terra di Sumer ed Akkad nel terzo millennio. Sumer è la parte più meridionale, mentre la terra di Akkad è l'area intorno la moderna Bagdad, dove l'Eufrate e Tigri si chiudono l'un all'altro. Nel secondo millennio ambedue le regioni insieme si chiamavano Babilonia, per la maggior parte un paese piatto. Il territorio a nord (tra i fiumi Tigri ed il Grande Zab) è chiamato Assiria, con la città Aur come centro. Essa era delimitata dalle montagne.
Questa breve esposizione storica già permette di comprendere le correnti dell'astrologia contemporanea, spiegabili in parte con l'epoca alla quale essi si riferiscono.
Per alcuni l'astrologia è un sapere antico, sacro e perfetto che non deve, soprattutto lasciarsi coinvolgere dalla scienza moderna.
Per altri è una scienza naturale misconosciuta e in divenire che meriterebbe di occupare un suo posto nelle università.
Per altri ancora, è una conoscenza esoterica riservata a degli iniziati, infine ancora per altri essa è mescolata a dei pensieri religiosi
E' evidente che gli astrologi che rappresentano queste tendenze non si esprimono con il medesimo punto di vista.
Ma un'altra linea di frattura attraversa il mondo astrologico, quello che separa e oppone l'astrologia "caldea" a quella "egizia"
Per i "caldei", che si riferiscono ai fondatori babilonesi e ai loro eredi come Tolomeo o Keplero, l'astrologia è un sapere sperimentale, un apprendimento basato sull'osservazione, indissociabile dalle leggi astronomiche e dal linguaggio dei fatti.
Per gli "egizi", al contrario, l'astrologia è un sapere mistico, iniziatico, magico, metafisico, il cui scopo è quello di tradurre il linguaggio degli dei.
Per i primi, l'astrologia è naturale, mentre per i secondi è sovrannaturale.
Questa divisione fra caldei ed egizi è oggigiorno e, sotto varie forme, sempre efficiente e spiega anche le differenti correnti e scuole d'astrologia esistenti.
I primi, successori e continuatori dei grandi astronomi-astrologi del passato, sostengono che l'astrologia, pur conservando la sua eredità, deve superarsi, evolversi ed integrare le conoscenze
acquisite dopo il Rinascimento per cercare di comprendere quale sia la natura dell'influenza astrologica.
Per i secondi, l'astrologia è prima di tutto un sapere simbolico disgiunto dalle realtà tangibili, concrete e misurabili e le realtà astronomiche sulle quali si basa il loro sapere non hanno che un'importanza relativa, vale a dire minore.
I "caldei", non fatalisti, ritengono che l'influenza astrologica, sia relativa, discontinua e che essa si esprime all'interno d'altri determinismi (sesso, educazione, cultura, età).
Gli "egizi" invece, sono in generale fatalisti e credono in maggior parte che il destino dell'uomo sia scritto nei pianeti e nelle stelle.
Fisici, i caldei in maggioranza pensano che sia meglio non amalgamare il sapere astrologico con le convinzioni religiose e spirituali, mentre metafisici ed egizi, a loro scelta associano volentieri l'astrologia ai misteri delle religioni o spiritualità (di preferenza orientali: karma, reincarnazione)
L.P



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